Il periodico “Archivio storico lodigiano” è l’organo ufficiale della Società storica.
Pubblica articoli e studi riguardanti l’arte, la storia, la cultura del territorio lodigiano e del suo capoluogo.
La rivista, di cui il Comune di Lodi è editore, è diffusa in Italia, in molti paesi europei e anche negli Stati Uniti.
Tramite lo scambio delle riviste, di cui la Società si fa promotrice, ogni anno la Biblioteca Laudense riceve da altri organismi culturali oltre cinquanta pubblicazioni specializzate.
1881, nasce la rivista
Alla “Deputazione permanente per la conservazione dei monumenti storici ed artistici della città” si deve la nascita, nel 1881, della pubblicazione del periodico “Archivio Storico Lodigiano”.
La rivista fu fondata da Andrea Timolati (1825-1893) “anche attingendo alle personali risorse economiche”. La sua prima denominazione fu “Archivio Storico per la Città ed i Comuni del Circondario e della Diocesi di Lodi”, e poi nel 1914, “Archivio storico per la città e i comuni del già Circondario e della Diocesi di Lodi”.
La rivista, modificata nel 1953 con la denominazione attuale di ““Archivio Storico Lodigiano”, vanta ancora oggi una serie ininterrotta di pubblicazioni.
Dall’anno 1983 la Società pubblica anche una collana monografica, i “Quaderni di Studi lodigiani”.
Dall’estate del 1923 la Deputazione e la Commissione per la Biblioteca comunale di Lodi deliberano di assumere l’edizione del periodico.
I direttori della rivista
Nel 1894, assunse unitamente alla direzione del periodico anche la carica di Segretario della Deputazione dopo la scomparsa del fondatore Andrea Timolati. Durante la gestione di Agnelli la rivista si è venuta sempre più affermando come punto di riferimento fondamentale della storiografia locale.
Nel 1926 raccolse l’eredità di Giovanni Agnelli. Già collaboratore del periodico fin dal 1900.
Subentrò, nel 1950 a Giovanni Baroni come direttore della rivista e delle Biblioteca a cui collaborava alla pubblicazione da oltre quindici anni. Il servizio del Salamina non terminò, come quello dei suoi predecessori, con la vita; si dimise nel 1952 e gli subentrò Luigi Cremascoli.
Accumulò le cariche direzionali della rivista, della Biblioteca e del Museo civico, oltre alla segreteria della Deputazione. Spetta proprio a Cremascoli il merito di rinnovare la veste del periodico iniziandone una nuova serie col titolo semplificato di “Archivio Storico Lodigiano” edito a fascicoli semestrali.
Anche Cremascoli cessò la sua attività dirigenziale dimettendosi nel 1957. Seguì, dal 1958 al 1961, un periodo di transizione, durante il quale la direzione della rivista fu assunta direttamente dall’assessore comunale Luigi Oliva. Nel 1962, la Giunta municipale affidò la responsabilità di direttore del periodico a Luigi Samarati.
Dal 1962 rivestì l’ufficio di direttore dell’Archivio Storico Lodigiano, affiancato nel 2003 da Angelo Stroppa che assunse l’incarico di redattore della rivista.
Collaboratore di Samarati nella pubblicazione del periodico fu Giuseppe Vanelli Tagliacarne (1928-2011) che, per oltre quarant’anni curò la parte tipografica.
Fino al 2013 Samarati è stato socio deputato della Società Storica Lombarda e Segretario della Società Storica Lodigiana. Era cavaliere al merito della Repubblica Italiana, commendatore dell’Ordine di San Silvestro. Insignito nel 2016 del Premio Barbarossa, ha insegnato a lungo presso il Seminario vescovile di Lodi.
Fu Luigi Samarati a convincere l’allora sindaco di Lodi, Andrea Cancellato, della necessità di riunire in una sede apposita tutto il vasto materiale che costituiva l’archivio storico comunale di Lodi, in particolare l’archivio notarile.
Direttore attualmente in carica, dal 2017.